Il nutrimento sottile.

In più di una occasione Monique Mathieu, nelle sue canalizzazioni, ha usato l’espressione: “Nessuno mangia nessuno” parlando del Nuovo Mondo verso cui siamo diretti oppure di come viene vissuta l’alimentazione su altri pianeti, più evoluti di quanto lo sia attualmente il nostro. Ne possiamo legittimamente dedurre che si riferisca a quella che sulla Terra, in questo momento evolutivo, si chiama alimentazione vegana, poiché anche se stacco una mela da un albero o un pomodoro dalla sua pianta, essi non ne muoiono, quindi in realtà nessuno mangia nessuno.

Dobbiamo rispetto ad ogni forma di vita, dal momento che in tutto l’esistente abita la stessa Vita che è in noi e in tutto l’Universo. Sulla Terra invece, per l’alimentazione, stiamo ancora infliggendo inenarrabili sofferenze agli altri regni con cui condividiamo il pianeta, trascurando il fatto che le Leggi Universali stabiliscono che saremo ripagati con la stessa moneta. Il Maestro Omraam Mikhaël Aïvanhov a questo proposito ebbe a dire: “”Come considera gli animali la maggior parte degli esseri umani? E come si comporta nei loro confronti? Il modo in cui si sfruttano determinate specie è veramente ignobile. Per avere la carne, la pelliccia, il cuoio, le corna o qualche altra parte del corpo dell’animale, molti non indietreggiano di fronte a nessuna crudeltà. Gli esseri umani sono però condannati a pagare a caro prezzo questa crudeltà verso gli animali. In apparenza, le guerre hanno esclusivamente cause politiche, economiche, ecc. In realtà, esse sono anche la conseguenza di tutti i massacri di animali di cui gli esseri umani si rendono colpevoli.

La legge di giustizia, che è implacabile, li obbliga a pagare, con il loro stesso sangue, quello che hanno fatto scorrere uccidendo gli animali. Quanti milioni di litri di sangue versati sulla terra gridano vendetta verso il Cielo! E l’evaporazione di quel sangue attira una moltitudine di larve e di entità inferiori del mondo astrale, che avvelenano l’atmosfera della Terra e alimentano i conflitti. Gli esseri umani vogliono la pace – per così dire – ma finché continueranno a massacrare gli animali, avranno la guerra. Ecco una verità che non si conosce e che forse non verrà accettata. Ma il fatto che non la si accetti non cambierà nulla: gli umani saranno trattati così come avranno trattato gli animali.”

La chiave per interrompere questo circolo perverso  sta nell’imparare ad amare, che è poi il motivo per cui ci troviamo in questo mondo. Vivendo con amore siamo in grado di entrare in empatia con qualsiasi essere e quindi di percepire le dinamiche sottili che con esso si stabiliscono. E’ un processo questo che riguarda anche il cibo di cui ci nutriamo: esiste una parte sottile degli alimenti che accompagna quello fisica. Dell’aspetto sottile del nutrimento ne parla Anne Givaudan nel suo libro “Alleanza”, in cui racconta di una sua visita sul pianeta Venere, in stato di decorporazione. Ne riporto un paio di brani secondo me significativi. La cornice in cui avvengono le conversazioni di seguito riferite è una riunione con buffet, in cui i tavoli sono sistemati qui e là, sotto alberi fioriti. 

(Anne racconta in prima persona)

I tavoli sono apparecchiati con gusto e i piatti colorati mi fanno venir voglia di assaggiare sapori forse del tutto diversi da quelli che conosco. In grandi caraffe che paiono fatte di un cristallo molto sottile, ci sono bevande diverse; decido di assaggiarne una, lievemente rosata, che sa di fresia.

(Colui che ora le parla è un Saggio in lunga veste blu che la sta accompagnando verso un buffet)

“Difatti è un’acqua floreale e, sebbene sia sconosciuta sulla Terra, ha un profumo simile al fiore che ti è venuto in mente. Qui, ci sono fiori che ci offrono i loro petali proprio come altri offrono il loro sapere per aiutare o per guarire. Grazie a questo loro offrirsi, noi possiamo usufruire del loro sostegno in diversi campi, corrispondenti alle loro proprietà. Ce n’è uno che favorisce la calma dell’anima, un altro che scuote via il torpore e dissipa le nebbie della coscienza, e altri ancora che attivano le funzioni dei nostri organi. Anche sulla Terra ci sono piante che collaborano in questo modo, ma i vostri organismi, talvolta, richiedono le parti più dense di queste piante per trarne beneficio. Qui non è più così. Non recidiamo, non sradichiamo. Sono le entità-pianta che ci offrono i loro petali, affinché, immersi in acqua limpida, possano ricevere l’influsso dei vari pianeti circostanti, delle nostre lune* e del sole. Ci sono piante che hanno bisogno di influssi planetari più di altre, ed è solo comunicando da anima ad anima con la pianta che possiamo capire.

Quando la simbiosi è totale, inizia un processo alchemico che si conclude quando i petali hanno offerto tutto ciò che possedevano. Questo può richiedere diversi giorni, oppure settimane, talvolta mesi. Il liquido raccolto, allora, viene messo in una caraffa di cristallo come queste che vedi, e servito quello stesso giorno. Qui, l’anima della pianta dà un colore e un profumo caratteristico che tuttavia sulla Terra percepireste come incolore e inodore, tanto è grande la pesantezza del pianeta.

L’insieme è poi dinamizzato da disegni, o meglio da forme apportatrici di elementi complementari quando è necessario: il semplice fatto di inscrivere o visualizzare il simbolo dentro alla brocca di cristallo per qualche istante già basta a creare un’azione, perché abbiamo grande familiarità con le visualizzazioni. In seguito, scegliamo la bevanda in base al colore e all’odore, credimi, andiamo a colpo sicuro perché qui da noi l’intuizione è una qualità che viene coltivata quotidianamente, fin dall’infanzia.”

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Con queste parole il Saggio mi conduce verso i vari piatti, uno più attraente dell’altro. Ce ne sono che paiono composti di petali, di semi a me ignoti, ma in alcune grandi scodelle direi che c’è un alimento che conosco. Esito un attimo, davanti a questi grani dorati, gialli e blu.

“E’ proprio lo stesso mais che abbiamo sulla Terra?”

Un essere biondo che in quel momento mi sta accanto sente la mia domanda:

“Quando, in diverse epoche ci siamo avvicinati alla Terra per visitarla e proporle il nostro aiuto, abbiamo portato con noi delle sementi che avrebbero consentito di nutrire le popolazioni con l’apporto di molti, ricchi elementi. Pensavamo così che i popoli più poveri avrebbero avuto a disposizione un alimento facile da coltivare, che avrebbe eliminato l’ingiustizia della malnutrizione e la guerra per la sopravvivenza, l’una e l’altra di ostacolo al progresso dell’umanità terrestre! Non avevamo però fatto i conti con la propensione di certuni a creare apposta le differenze per esercitare meglio il potere!

Anche le api, il miele, vengono dai nostri pianeti, perché anche questo alimento, quando viene raccolto e preservato nella sua purezza, procura un nutrimento di qualità che rigenera tutti gli organismi.”

L’essere mi guarda e poi continua: “Il nettare che vedi qui, nelle caraffe, spesso viene addolcito con il miele. Conosciamo bene le grandi Leggi della Vita, e per questo non desideriamo mai distruggere una vita, quale che sia, a fini personali. La Vita è Sacra e nessuno è autorizzato a servirsene senza subirne un giorno o l’altro il contraccolpo. Non esiste l’impunità e nemmeno la punizione così come concepite sulla Terra. Nessuno punisce nessuno, le leggi sono quello che sono. Aggirarle o opporsi ad esse può essere solo una cosa momentanea; ovviamente non mi riferisco alle leggi umane, ma alle Grandi Leggi universali.

Qui, non proviamo alcun piacere a nutrirci di morte, ma non sto facendo la morale; sappi solo che la morte genera la morte, proprio come la violenza genera la violenza. Guarda queste tavole imbandite: ci sono molti vassoi di frutta, talmente varia che sicuramente non sapresti darle un nome. Di fatto, il nostro cibo è semplicissimo: viviamo di quello che possiamo raccogliere, perché ciò che viene raccolto è per noi un dono della Vita alla vita. Non recidiamo, non sradichiamo, ma seminiamo grazie ai nostri piccoli veicoli, e i semi attecchiranno spontaneamente nei luoghi più propizi alla loro crescita.

Il nostro cibo è essenzialmente costituito da particelle di vita che circolano nell’aria che respiriamo. Alcuni di noi, d’altronde, vivono solo di questo. Il miele, il mais e la frutta, oltre ai petali e a tutto ciò che può essere raccolto, può comunque contribuire alla nostra alimentazione, vuoi per il piacere delle scambio che avviene fra la guida o il Deva della pianta e noi, vuoi per il semplice piacere dei sensi, oppure per la necessità di captare una qualità attraverso il frutto che si offre a noi.

Guarda attentamente come si comportano le api. Lavorano, ma sono pronte a offrire il frutto del loro lavoro, perché sono gioiose, sono abitate da una gioia profonda senza secondi pensieri.

Sulla vostra Terra, trarre il massimo profitto da ciò che vive sembra essere, per certuni, la cosa principale. Voi lo chiamate ‘sfruttamento’. E’ un termine sconosciuto qui da noi e in tutti i mondi simili al nostro, ed è ciò che fa della Terra un pianeta dai tristi colori; ma nessuno può andare contro le leggi dell’Amore senza, un giorno, subire le conseguenze del non-Amore”.

(Anne Givaudan, ALLEANZA, edizioni Amrita, Torino 2001, pag. 131-135)

* Nella sesta dimensione, dove vivono i venusiani, il pianeta ha due lune.

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