Questo articolo si propone di incoraggiare i lettori a mettere attenzione alle scelte che stanno facendo, per rendersi consapevoli di quanto stiano rispettando ciò che sono e quanto invece si lascino portare dalle convenzioni e dai condizionamenti. Quanto più ci lasciamo espropriare di parti di noi, infatti, rinunciando a lasciar fiorire quel frammento di divinità che in effetti siamo, tanto più ci allontaniamo dall’armonia e quindi dalla gioia che possiamo provare e diffondere restando in contatto con noi stessi. E tanto più forte sarà il rimpianto quando ce ne accorgiamo.
Mi sembra siano passati un paio d’anni da quando ho trovato su Facebook un video che mostrava un fascinoso giovane suonare un violino. La musica aveva un tono romantico e lo svolgersi delle immagini sembrava essere in sintonia con delle frasi che comparivano sullo schermo, inserite da un ecuadoregno: erano in spagnolo, ma comunque comprensibili anche per noi italiani, perlomeno all’ingrosso. Queste frasi erano destinate agli operatori di luce e sottolineavano la difficoltà del compito che si erano assunti, però contenevano anche l’invito a rallegrarsi, dal momento che la loro fatica sarebbe sul punto di terminare in quanto stiamo entrando in un nuovo tempo.
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