Questa figura corrisponde ad una delle carte di un mazzo denominato “Alleanza Galattica”. Si tratta di carte che si possono definire ‘da meditazione’, in quanto non servono alla divinazione, come per es. i Tarocchi., bensì ad entrare in connessione con la nostra parte spirituale.
Sono costituite da immagini composte da geometrie sacre e codici di luce, che dal 1989 vengono trasmesse dai Fratelli delle Stelle a Stephane Cavé, il quale si potrebbe definire come un insegnante di Risveglio della Coscienza, creatore digitale e artista di Arte Cosmica, studioso degli stati alterati di coscienza, che lui stesso sperimenta. Gli ‘starcode’, ossia queste immagini, stimolano l’interazione della nostra coscienza con il sistema energetico dei nostri chakra superiori.
In queste carte, agli ‘starcode’ di Stephane Cavé sono state aggiunte da Anne Givaudan delle frasi tratte dal suo libro “Alleanza”, opera in cui racconta delle sue visite al pianeta Venere e dei suoi contatti con gli abitanti, avvenuti nell’arco di alcuni mesi. Questa autrice è assai conosciuta per la sua capacità di uscire dal corpo fisico e viaggiare nei mondi sottili, di cui si definisce una reporter. Gli esseri di Venere, che noi non siamo in grado di percepire poiché si trovano in una dimensione superiore, vegliano da tempo sull’evoluzione della Terra e ci propongono uno sguardo diverso sui vari aspetti della vita, aprendoci a prospettive propizie allo sbocciare della Nuova Terra.
Le carte vanno semplicemente osservate, cercando di impregnarsi dell’immagine e delle parole: le frasi degli Esseri delle Stelle, unite alle porte interdimensionali degli Starcode, permettono di allinearsi ed entrare in comunione con la nostra parte più luminosa.

Questa è l’unica carta del mazzo ad essere parzialmente figurativa, ma questo non ha a che vedere con il motivo per cui la propongo, lo faccio perché mi sembra particolarmente importante tenere presente il messaggio di cui è portatrice, in questo tempo in cui stiamo transitando da una dimensione ad una più elevata. Il messaggio è espresso dalle parole che accompagnano la grafica ed è che l’elevazione del singolo costituisce contemporaneamente un’elevazione dell’umanità dal momento che siamo tutti connessi, che apparteniamo tutti ad un unico campo di coscienza.
In campo esoterico la dimostrazione dell’esistenza di una coscienza collettiva è data dal famoso ”Effetto Maharishi”. Alcuni esperimenti hanno messo in relazione l’attività di meditazione di un certo numero di persone e il tasso di criminalità in quella stessa città. E’ stato dimostrato che nelle città in cui almeno l’1% della popolazione praticava la meditazione, l’indice di criminalità subiva una drastica diminuzione. Questi studi furono ripetuti più volte negli anni successivi in diverse comunità e tutti i dati raccolti confermarono lo stesso risultato: più persone facevano meditazione e più i crimini diminuivano.
Anche la scienza accetta l’esistenza di un campo di coscienza collettivo, che viene chiamato “Campo morfogenetico”. L’esistenza dei campi morfogenetici, o morfici, è stata dimostrata da diversi studiosi, tra cui Rupert Sheldrake, famoso per i suoi esperimenti sulla “risonanza morfica”. Tra i vari studi, è famoso quello delle scimmie, nel quale alcuni primatologi giapponesi, osservando il comportamento di gruppi di scimmie in un arcipelago del Pacifico, videro che alcuni esemplari avevano preso a lavare le patate dolci prima di mangiarle, imitate poi dagli altri esemplari delle stesso gruppo. Si accorsero poi che, dopo qualche tempo, questa nuova abitudine era stata acquisita anche dalle scimmie delle altre isole, benché non vi fosse stato alcun contatto con le prime, come se l’informazione acquisita da un gruppo di individui, in qualche modo si fosse trasferita automaticamente anche agli altri appartenenti alla stessa specie.
Pare anche che la propagazione della nuova usanza abbia avuto luogo quando è stata centesima scimmia del gruppo iniziatore ad adottarla. Se ne dedusse quindi, e altri studi lo confermarono, che il fenomeno si verificava quando si raggiungeva una certa soglia di individui che avevano acquisito quelle nuove informazioni e adottato il nuovo comportamento. Questa soglia viene definita ‘massa critica’. Gli studi sull’ “Effetto Maharisci” hanno dimostrato che è sufficiente un numero di individui pari all’1% della popolazione per influenzare tutta la popolazione.
Siamo quindi tutti connessi con un campo invisibile, in cui la coscienza è unificata, che ci influenza e che siamo in grado di influenzare, entrambe le cose positivamente o negativamente. Più siamo consapevoli ed allineati alla nostra parte spirituale, più saremo noi ad influenzare la coscienza collettiva, positivamente, elevandone la frequenza. Non per niente Gandhi diceva: “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”: se cambi tu, influenzerai il cambiamento di un certo numero di persone, che faranno altrettanto e, raggiunta la massa critica, il mondo stesso cambierà.
A mio parere, è ora che questa consapevolezza ci raggiunga.