Messaggio di Anne Givaudan del 12 luglio 2023

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Non volevo far passare il mese di luglio e agosto senza parlarvi di alcune piccole cose che potrebbero davvero aiutarvi. Questo è il momento di recuperare le forze, di riposare perché quello che può succedere in autunno, uso il condizionale perché non è detto, ma quello che può accadere potrebbe essere faticoso, richiedere molta energia, molta forza e poi molta abilità, però quest’ultima so che la avete.

Quindi quello che volevo proporvi, proprio per rigenerarvi, quando lo avrò espresso mi direte che è troppo semplice, ma sono proprio le cose più semplici che in genere non riusciamo a fare. Quello che volevo consigliare è proprio, ad esempio, rigenerarsi grazie all’acqua; questo l’ho detto più volte e lo ripeto: l’acqua è estremamente importante nei tempi che arrivano perché le nostre acque sono tutte inquinate e quindi è molto importante, quando si beve, accogliere l’acqua perché così essa si rigenera, ma allo stesso tempo rigenera le cellule, vi rigenererà, vi aiuterà e vi darà energia, forza e questo è importante per i mesi a venire.

C’è dell’altro quando dico di rigenerarvi semplicemente bevendo l’acqua in coscienza ovunque voi siate: io ho già bevuto qualche volta dell’acqua che sembrava insalubre, nell’Himalaya, ma anche in India. Stavo molto attenta all’acqua che bevevo, ma siccome è stata assunta in un altro stato mentale, ovvero in stato di preghiera oppure offerta da un saggio o da un meditante, è stato molto diverso e quest’acqua non mi ha mai fatto male. Vedete come possiamo cambiare le cose, ma occorre farlo. Sembra semplice, ma fatelo e vedrete che cambierà completamente il vostro organismo fisico e i vostri corpi sottili.

La seconda cosa di cui volevo parlarvi è il prana. Prana è questa sostanza che non vediamo, che alcuni conoscono: sono tutte queste piccole particelle che a volte vediamo senza sapere che è prana, ma in realtà è ciò che dà vita a tutto ciò che è, ciò che dà forma, senza prana non c’è forma, non c’è vita. E’ ciò che respiriamo quotidianamente senza saperlo o anche sapendolo. Ma ecco cosa vi propongo: farlo in coscienza, tre volte al giorno, all’ora che volete. “Molte volte!” direte. Beh, mangeremo tre volte al giorno, possiamo anche, per pochi istanti, per tre volte al giorno respirare consapevolmente.

Se inspirate prana coscientemente cambierà completamente la vostra struttura fisica e sottile e questo nel periodo attuale è molto importante. Vedrete, sarà un’esperienza molto forte. Forse all’inizio sarà impercettibile, ma man mano che procedete vi direte: “Ma è incredibile l’energia che posso avere, è incredibile la pace che posso avere, è sorprendente anche tutto ciò che posso percepire.”

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Anne offre poi la presenza di un’altra persona perché desidera che possiamo iniziare ad aprire a poco a poco anche i sensi sottili. L’ospite è Sylvie Hetzel, che spiega come possiamo entrare in contatto con gli esseri della Natura: è la sua specificità, ha scritto libri e fa corsi sull’argomento. Per chi fosse interessato ai suoi consigli, Sylvie parla dal minuto 5:56 al minuto 12:05, che corrisponde  alla fine del video.

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I suggerimenti che Anne ci dà questo mese fanno riferimento ad insegnamenti ricevuti da Babaji,  che lei e Daniel Meurois hanno incontrato in stato di decorporazione in una notte del Wesak,  e che hanno poi illustrato nel libro “Wesak: il tempo della riconciliazione” delle edizioni Amrita e pubblicato nel 1992. Ne riporto un paio di stralci inerenti a quanto ci viene proposto.

Per coloro che non ne hanno mai sentito parlare preciso che Babaji è un Grande Essere che da centinaia di anni si manifesta nell’Himalaya sempre con lo stesso corpo di giovinetto, di cui parlano anche Yogananda e Sri Aurobindo.

Lo Spirito dell’Acqua (“Wesak, il tempo della riconciliazione” pag. 42)

La comunione con lo spirito dell’Acqua non richiede né preparativi né discorsi; deve potersi compiere nel silenzio solitario della vostra cucina, sul marciapiede della stazione, così come nella sala di un ristorante pieno di gente.

E’ così infantile, così discreto: d’ora in poi, quando porterete l’acqua alla bocca, pensate semplicemente “Io ti accolgo” …

Certamente la coscienza luminosa dell’acqua non risponderà forse fin dalla prima volta alla vostra offerta, e questo non perché non si degni di farlo, ma perché sarete voi stessi a non credere alla vostra “capacità di accoglienza”. Poco importa! Se volete che faccia bello in casa vostra cominciate con lo smettere di aprire l’ombrello sotto il vostro tetto … Abbiate fiducia in voi stessi. Se la Vita ha deciso di animarvi è perché ne siete degni.

Ripetete dunque “Io ti accolgo” ad ogni sorso, nel silenzio del vostro cuore e siate coscienti, nel seminare queste parole, che un grande essere entra in voi. Con questo metodo, amici miei, vi propongo qualcosa di ben diverso dall’autosuggestione: vi mostro una chiave affinché la Realtà venga ad abitarvi un po’ di più, giorno dopo giorno. Si, giorno dopo giorno … benedite i cambiamenti che si operano progressivamente.

Respirare (“Wesak, il tempo della riconciliazione” pag. 64-65))

Ed ora ascoltate: per ossigenare meglio l’organismo ed allontanare dall’essere questa malattia di moda che chiamate angoscia, spesso vi consigliano di imparare a respirare meglio. Nulla di più giusto, giacché i vostri polmoni ed il sistema respiratorio sono il luogo di scambio privilegiato tra l’infinito che dorme dentro di voi e l’infinito che percepite fuori di voi. Nulla di più giusto, se non fosse che generalmente ci si dimentica di parlarvi dell’espirazione, la cui qualità condiziona in gran parte la qualità della funzione respiratoria. Saper espirare richiede uno stato d’essere o, se preferite, un sentire particolare, proprio come l’atto di inspirare; il livello di coscienza che gli si dedica diventa allora un alleato della vostra liberazione. Mediante l’espirazione, non espellete da voi soltanto aria viziata, ma forse anche l’ansia che vi angustia e che, a vostra insaputa, vi crea tensioni muscolari. (…)

Voglio farvi capire fino a che punto il microcosmo dei vostri pensieri e delle vostre tensioni compenetra anche la più piccola delle vostre cellule, fino a fare di tutti i vostri tessuti il proprio campo d’azione.

Una paura, un’angoscia, una tensione mentale, nonché la coorte di tutti i pensieri che le alimentano, sono motori lanciati a tutta birra verso i vostri strati più profondi; sono potenziali energetici che si innestano sulla struttura sottile dell’aria che inspirate e che, ovviamente, viaggia all’interno del vostro corpo. L’espirazione non consiste dunque soltanto nell’eliminazione dei gas inquinanti del vostro organismo, ma, se eseguita correttamente, consente di espellere quei microorganismi che agiscono su un piano vibratorio loro proprio: in tal modo s’impedisce che si formino degli irrigidimenti nel centro stesso del vostro organismo. (…)

Così, amici miei, se avrete la gioia di poter dedicare qualche minuto al giorno ad una pratica di respirazione cosciente, accordate la stessa attenzione a ciò che inspirate e a ciò che espirate, ma dovete riconoscere che questa gioia non è un lusso, potendosi rivelare a tutti in ogni circostanza e in ogni luogo, fosse anche la più oscura delle prigioni.


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