Tra pochi giorni saremo chiamati alle urne per eleggere il Parlamento europeo. Questa tornata elettorale però vede levarsi numerose voci che invitano all’astensione dal voto, essenzialmente per negare il proprio consenso e togliere legittimità a queste istituzioni, che altro non sono che uno strumento in mano alle élite mondialiste, le quali ambiscono ad uno sfoltimento delle popolazioni ed alla schiavizzazione di chi rimane.
Ognuno farà ciò che ritiene giusto naturalmente, tuttavia non mi sembra inutile riportare alcune delle voci del dissenso. Di seguito quindi si possono trovare: un post che lo scrittore Gabriele Sannino ha pubblicato sul suo canale Telegram “Quello che i media non dicono”, in cui elenca parte dei danni conseguenti all’appartenenza alla UE; un estratto da un articolo nel blog del filosofo Giorgio Agamben, in cui sostiene che le istituzioni europee non sono nemmeno legittime dal punto di vista del diritto costituzionale; un brevissimo video del documentarista Massimo Mazzucco in cui afferma che in realtà le istituzioni hanno necessità del nostro voto per poter legiferare con successo; infine un estratto da un articolo del giornalista Cesare Sacchetti, lui pure su posizioni astensioniste, nel quale viene riferita l’opinione di Giulio Andreotti sull’astensionismo di massa.
Il voto è consenso
(Post di Gabriele Sannino: https://t.me/gabrielesannino/4290)
Ci sono così tante ragioni per essere contro questa UNIONE EUROPEA che non saprei da dove iniziare. Innanzitutto lo sappiamo, è il sogno di qualsiasi DITTATORE avere una Commissione Europea (non eletta) che fa le leggi e un Parlamento (eletto) che le ratifica. Basterebbe già questo per buttare tutto dalla finestra, visto che l’UE ha letteralmente mandato in pensione, de facto, la nostra sovranità e la nostra Costituzione.
Ma andiamo avanti. In questi ultimi anni, solo per restare nell’estrema contemporaneità, l’UE ha imposto e appoggiato lockdown, chiusure, vaccinazioni di fatto obbligatorie… anche se non ci immunizzavano da nulla (sapete, tutto questo viene chiamato “scienza”), ha finanziato e armato una guerra in Ucraina mandando a morte centinaia di cittadini – soprattutto – di quel paese, ha boicottato ogni tentativo di soluzione diplomatica, ha imposto sanzioni alla Russia che hanno generato un’inflazione altissima, ha distrutto le nostre imprese che commerciavano con quel paese e non solo; ma non finisce mica qui, vorrebbe annettere l’Ucraina nell’UE scatenando un conflitto mondiale, parla di economia di guerra, è complice di un genocidio a Gaza di cui parla pochissimo se non mai, parla continuamente di armi per provocare l’ira di Putin… che assiste a un altro genocidio nel Donbass dal 2014, altra strage che l’UE – dedita ovviamente alla pace – ha sempre fatto finta di non vedere.
Ma l’elenco non può finire qui, del resto parliamo della nostra AMATISSIMA UNIONE EUROPEA: è per la censura dei contenuti scomodi alla propaganda (leggasi Digital Service Act) è per la distruzione della nostra agricoltura (leggasi proteste degli agricoltori soffocate dal regime mediatico e politico), è per diete a base di insetti, gender che vuole solo confondere i generi, mica eliminare gli stereotipi (anzi!), ed è perfino per l’esproprio delle nostre case, vista la direttiva dell’efficientamento energetico delle abitazioni che nei prossimi anni – se tutto dovesse continuare così – renderà il valore di molte case costruite nei decenni scorsi praticamente zero o quasi, cosa che farà perdere il tetto a molte persone.
Pensate che la nostra amatissima Unione Europea è perfino contro le nostre SPIAGGE: la direttiva cosiddetta Bolkestein del 2006 – che prevede la privatizzazione e la messa all’asta delle stesse – è stata praticamente ignorata da tutti i governi, fino a che il mitico Mario Draghi (detto dalla propaganda Super Mario… non a caso!) ha sancito che le concessioni dovevano essere revocate il 31 dicembre del 2023. L’attuale governo le ha prorogate di due anni, ma molti comuni e perfino il Consiglio di Stato vogliono applicare tutto alla lettera, facendo sì che le nostre spiagge vadano all’asta in favore delle solite multinazionali. Ebbene, questo elenco potrebbe durare ancora, ma a questo punto dovremmo scriverci un libro (e forse un giorno lo faremo). Ecco perché l’8 e il 9 giugno prossimi bisognerebbe capire che il VOTO è CONSENSO… a prescindere! So che c’è qualcuno che ha veramente a cuore le sorti dei cittadini e che si è candidato, ma in quelle istituzioni comanda l’ELITE, che porta avanti l’agenda. Punto. Semplicemente, io non riconosco più né l’Europa né tutte le sue istituzioni ANTI DEMOCRATICHE: forse è da qui che dovremmo partire.
Europa o l’impostura
(Estratto da: https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-europa-o-impostura)
Quando si parla oggi di Europa, il grande rimosso è innanzitutto la stessa realtà politica e giuridica dell’Unione europea. Che si tratti di una vera e propria rimozione, risulta dal fatto che si evita in tutti i modi di portare alla coscienza una verità tanto imbarazzante quanto evidente. Mi riferisco al fatto che dal punto di vista del diritto costituzionale, l’Europa non esiste: quella che chiamiamo «Unione europea» è tecnicamente un patto fra stati, che concerne esclusivamente il diritto internazionale. Pertanto il cosiddetto parlamento europeo che si tratta di eleggere non è un parlamento, perché esso manca del potere di proporre leggi, che è interamente nelle mani della Commissione europea*. Il trattato di Maastricht, entrato in vigore nel 1993, che ha dato la sua forma attuale all’Unione europea, è l’estrema sanzione dell’identità europea come mero accordo intergovernativo fra Stati. (…….)
Solo un potere costituente potrebbe restituire legittimità e realtà alle istituzioni europee, che sono allo stato attuale nient’altro che un’impostura. Un’altra idea dell’Europa sarà possibile solo quando avremo sgombrato il campo da questa impostura. Se vogliamo pensare veramente un’Europa politica, la prima cosa da fare è togliere di mezzo l’Unione europea, o quanto meno essere pronti per il momento in cui essa, come sembra ormai imminente, crollerà.
* La Commissione è composta dal collegio dei commissari dei 27 paesi dell’UE. La scelta del Presidente della Commissione europea viene effettuata dai Capi di Stato e di Governo riuniti nel Consiglio europeo, e deve ottenere l’approvazione del Parlamento europeo. Gli altri 24 membri vengono nominati dai governi degli Stati membri, di concerto con il presidente.
Andreotti e l’astensionismo di massa che mette in crisi il sistema
E’ nel settembre del 1984 che Andreotti si sofferma a fare una sua riflessione sull’astensionismo che si rivela mai attuale come ora.
Ad andarlo a trovare in un pomeriggio di quel mese è proprio il citato diplomatico di carriera, Gianpaolo Ceprini, all’epoca consigliere a capo dell’ufficio studi degli Affari Economici, che si recò nel suo storico studio di San Lorenzo in Lucina per portargli una foto che ad Andreotti stava a cuore perchè lo ritraeva assieme al suo mentore, Alcide De Gasperi. (……)
“Caro Ceprini, rispose, si ricordi che l’astensionismo ci sarà sempre, è un fenomeno crescente, le votazioni dello scorso anno (ndr 1983) rispetto al ’76 è cresciuto di 5 punti (88% di votanti ndr). Non è rilevante, per ora..(si soffermó) …lo sarà quando verrà toccata la soglia del 55/60%, allora per i politici sarà un problema. Non lo escludo che ci arriveremo, non ora, ma ci arriveremo e sarà allora che la politica dovrà fare i conti con se stessa ed affrontare la questione morale.”
