Israele ha accettato la richiesta di Blinken di attuare una tregua in alcune aree di Gaza (non nell’ambito dei negoziati) allo scopo di vaccinare la popolazione contro la poliomielite. La decisione è stata presa da Netanyahu e dalle autorità di sicurezza, e l’ufficio di Netanyahu ha risposto: “Questa non è una tregua, ma piuttosto l’assegnazione di alcuni luoghi nella Striscia per la vaccinazione, e la questione ha ricevuto il sostegno dei ministri”.

La campagna vaccinale inizierà domani 1° settembre. La notizia ha dell’incredibile: dove non è arrivata la diplomazia, dove non è arrivata la pressione internazionale, dove non sono arrivati gli appelli umanitari, è arrivata la vaccinazione!
Da un punto di vista razionale, questa notizia è surreale, come se fosse frutto di un’analisi di realtà gravemente compromessa. In una situazione dove la sopravvivenza quotidiana è quasi impossibile, con un popolo che soffre la fame, la sete, la distruzione delle infrastrutture e gli orrori di una violenza incessante, l’idea di concentrarsi su una campagna di vaccinazione, per quanto possa apparire (falsamente) sensata in condizioni normali, è completamente disconnessa dalla realtà in queste condizioni.
In uno scenario del genere, non ci sono dubbi che le priorità sarebbero l’accesso a cibo, acqua, cure mediche di base, un alloggio decente e soprattutto sicurezza, senza il rischio costante di essere uccisi, mutilati, invalidati e di perdere da un momento all’altro familiari e amici. Invece, è grottesco e offensivo che l’attenzione venga deviata su una campagna vaccinale in un contesto dove la morte e la distruzione sono all’ordine del giorno, e in cui i prigionieri vengono rinchiusi in lager con trattamenti brutali sovrapponibili a quelli del nazismo storico, dove vengono aggrediti i convogli umanitari e uccisi i loro operatori.
Date le premesse, diventa inevitabile porsi la domanda se sia la salute dei palestinesi che sta a cuore agli organizzatori di questa campagna o se non siano piuttosto gli interessi sottostanti al milione e 26.000 vaccini già arrivati a Gaza, a cui è previsto se ne aggiungano presto altri 400.000. E poi chissà … Pandemia Covid docet: prima i vaccini dovevano essere conservati a meno 80°, poi andavano bene anche tiepidi iniettati sulla spiaggia, poi anche scaduti, ma comunque ne erano stati acquistati così tanti da dover buttare via milioni di dosi. In ogni caso le vaccinazioni per il Covid stanno dando un discreto contributo alla depopolazione perseguita dalle élite, con tutte le morti in eccesso che si sono manifestate da quando hanno avuto inizio, oltre ai gravi effetti collaterali. Le vaccinazioni antipolio potrebbero avere uno scopo analogo.
Nell’organizzazione di questa campagna vaccinale a Gaza sono implicate principalmente l’OMS e l’UNICEF. E’ noto ormai che l’OMS è praticamente una proprietà di Bill Gates e che l’UNICEF, essendo un’agenzia dell’ONU, è anch’essa pesantemente corrotta. Non dimentichiamo che il nostro “filantropo”, in un passato recente, promettendo di eradicare la poliomielite, ha preso il controllo dell’indiano National Technical Advisory Group of Imunizatione (Ntagi) e ha imposto un esteso piano di vaccini antipolio per tutti i bambini sotto i 5 anni. I medici indiani hanno incolpato la campagna di immunizzazione di Gates per la devastante epidemia di paralisi flaccida acuta non-polio (Npafp), che ha reso paralitici 496.000 bambini tra il 2000 e il 2017, molto oltre quelli che sono i dati normalmente attesi. Nel 2017, il governo indiano ha annullato il regime vaccinale di Gates ed estromesso Gates e i suoi programmi vaccinali dall’India. Da allora i tassi di paralisi da poliomielite sono diminuiti immediatamente.
Inoltre nel 2017 si sono avute in Congo, nelle Filippine e in Afghanistan delle violente epidemie di polio: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ammesso con riluttanza che l’esplosione globale della poliomielite è prevalentemente causata dal ceppo vaccinale. Nel 2018, il 70% dei casi globali di poliomielite sono stati causati dai vaccini.
Staremo a vedere cosa succede a Gaza. Intanto inviamo energia per la pace nei modi che ciascuno di noi conosce. Quelli che conservano ancora della fiducia nell’utilità dei vaccini facciano qualche ulteriore riflessione.
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Altre prodezze del “filantropo” coi vaccini potete trovarle a questo link:
Per l’ONU c’è questo ed altro: