Lo Spirito dell’Acqua

Come già esposto nell’articolo di questo stesso blog intitolato “Respirare”, è da tempo che Anne Givaudan raccomanda di eseguire quotidianamente alcune semplici pratiche, inerenti il respiro e l’assunzione di acqua, che hanno lo scopo di innalzare le nostre vibrazioni, così che possiamo più facilmente attraversare le turbolenze del passaggio di era che sta avvenendo e prepararci a ciò che sta arrivando, favorendo al tempo stesso, con la nostra personale trasformazione, l’ascensione planetaria.

Questo su indicazione delle sue guide e perché il prana e l’acqua sono tra gli elementi destinati a ricoprire un’importanza essenziale nel nuovo mondo verso cui siamo diretti. Per quanto riguarda l’acqua, è facile comprenderne la rilevanza se si considera che essa ricopre i tre quarti della superficie terrestre e che è presente nel nostro corpo nell’identica percentuale.

L’esercizio che viene suggerito è stato dato ad Anne Givaudan e Daniel Meurois da Babaji, un maestro di saggezza considerato immortale poiché si manifesta da secoli nello stesso corpo di giovinetto, in occasione di un Wesak ed è riportato nel loro libro: “Wesak,il tempo della Riconciliazione” (ed, Amrita). Eccolo:

“La comunione con lo spirito dell’Acqua non richiede né preparativi né discorsi; deve potersi compiere nel silenzio solitario della vostra cucina, sul marciapiede della stazione, così come nella sala di un ristorante pieno di gente.

E’ così infantile, così discreto: d’ora in poi, quando porterete l’acqua alla bocca, pensate semplicemente “Io ti accolgo” …

Certamente la coscienza luminosa dell’Acqua non risponderà forse fin dalla prima volta alla vostra offerta, e questo non perché non si degni di farlo, ma perché sarete voi stessi a non credere alla vostra “capacità di accoglienza”. Poco importa! Se volete che faccia bello in casa vostra, cominciate a smettere di aprire l’ombrello sotto il vostro tetto … Abbiate fiducia in voi stessi. Se la Vita ha deciso di animarvi è perché ne siete degni!

Ripetete dunque “Io ti accolgo” nel silenzio del vostro cuore, e siate coscienti, nel seminare queste parole, che un grande essere entra i voi. Con questo metodo, amici miei, vi propongo qualcosa di ben diverso dall’autosuggestione: vi mostro una chiave affinché la Realtà venga ad abitarvi un po’ di più, giorno dopo giorno. Si, giorno dopo giorno … benedite i cambiamenti che si operano progressivamente.”

Anne dice che se stabiliamo questo tipo di rapporto con l’acqua, ossia di totale apertura, accoglienza, disponibilità alla simbiosi, che potremmo forse chiamare amore, anche un’acqua poco sana, non pura, muta la sua struttura diventando un’acqua diversa. Questa affermazione trova riscontro negli studi del dott. Masaru Emoto, i quali sono celeberrimi, ma, data la loro importanza, di seguito li riassumo per coloro che non li conoscono.

Gli Studi sull’Acqua di Masaru Emoto

Il dottor Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese, recentemente scomparso, ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d’acqua.

Ha poi scattato molte foto della stessa dopo averla esposta a parole scritte e pronunciate, musica, preghiere. Questo procedimento è stato adottato su acqua di montagna come su quella inquinata, constatando poi che i cristalli dell’acqua sensibilizzata cambiano forma quando le si inviano dei messaggi. Infatti essa, sotto l’influenza delle vibrazioni di parole e di pensieri positivi crea delle magnifiche formazioni cristalline, mentre quella sottoposta a vibrazioni verbali sgradevoli e pensieri negativi reagisce costituendo figure amorfe e prive di armonia.

La prima serie di fotografie eseguite da Masaru Emoto proveniva da acque presenti in natura: quella di fiumi, laghi, sorgenti e ghiacciai raccolta da lui stesso e da amici in vari luoghi del mondo. Alcune acque producevano bellissime composizioni geometriche, simili a fiocchi di neve; altre creavano forme disarmoniche e persino brutte.

Entusiasmato dal fatto che l’acqua sembrava veramente mostrare nella sua costituzione la differenza fra acqua pura, non inquinata ed acqua compromessa da sostanze chimiche e maltrattata dall’uomo, Masaru Emoto ha cominciato a fotografare le acque degli acquedotti di tutto il mondo. Anche in questa occasione, la prova parlava chiaro: nelle grandi città, dove l’acqua è fortemente carica di sostanze chimiche provenienti da detersivi, saponi, cosmetici e da ogni tipo di industrie, essa non forma dei bei cristalli, ma configurazioni irregolari e distorte che esprimono la mancanza di splendore e di bellezza presenti invece in quella naturale, non influenzata dall’essere umano.

Per approfondire lo studio di questo effetto, egli ha avuto l’intuizione di far “sentire” all’acqua della musica, per poi osservarne la conseguente reazione attraverso le foto. Ha  usato  dell’acqua  distillata,  che  fotografata  appare  come  un  esagono semplice, senza propaggini, e ciò corrisponde ad un elemento privo di informazioni memorizzate. Essa è stata utilizzata come base, per tutti i test in cui si voleva comprendere la sua capacità di registrare impulsi. Un flaconcino di quest’acqua viene posto tra due altoparlanti, in modo che il liquido possa essere investito dalle frequenze dei vari brani musicali per tutta la loro durata. Poi essa viene congelata e fotografata. Ogni sua goccia singola risponde al suono captato, a seconda delle vibrazioni musicali ricevute.

Immagine comparativa di cristalli d'acqua: a sinistra un cristallo distorto e irregolare, a destra un cristallo armonioso e simmetrico.
A sinistra acqua che ha ascoltato musica heavy metal, a destra acqua che ha ascoltato Mozart.

Il passo successivo di questo ricercatore è consistito nell’analizzare le reazioni delle acque esposte ad immagini e a comunicazioni scritte, ad influenze quindi non più sonore come il caso precedente. In questi esperimenti il dott. Emoto ha trasmesso all’acqua distillata delle diciture “gentili” come Amore e gratitudine, ringraziamenti e così via. Poi l’ha messa a confronto con espressioni ingiuriose come “stupida”, “demonio”, “mi fai star male”.

In un secondo momento, il dottor Emoto ha sfidato queste peculiarità con un esperimento a distanza. Ha posato un contenitore con acqua poco buona sulla scrivania del suo ufficio e ha mandato una e-mail a 500 amici e conoscenti in tutto il Giappone chiedendo loro di emanare, in un’ora precisa di un determinato giorno, la loro energia vitale all’acqua sopra la scrivania. Le foto dei cristalli d’acqua, ottenute  prima e dopo l’esperimento, permettono di comprendere perché sia possibile guarire ed aiutare persone a distanza, quando riusciamo ad inviare un’energia positiva, forte e coerente.

In un ulteriore esperimento Masaru Emoto è riuscito a riunire circa 300 persone di buon’ora, prima del sorgere del sole, sul bordo del lago Biwa, un grande bacino giapponese contaminato, che da parecchi anni in estate è maleodorante a causa di un’alga che ne ricopre quasi tutta la superficie. Ebbene, in un rituale con il fuoco e mandando invocazioni all’acqua mentre il sole sorgeva, questo gruppo è riuscito a purificare il lago. A conferma, qualche tempo dopo, sul giornale locale era apparso un articolo che diceva: “Questa volta le alghe, che i responsabili hanno dovuto raccogliere, sono diminuite moltissimo e in confronto agli anni precedenti le proteste telefoniche per via dei miasmi provenienti dal lago sono state pochissime. È un bene che ce ne siano di meno, ma siamo preoccupati perché non ne conosciamo la ragione”.

Dopo sei mesi, purtroppo, le alghe e i cattivi odori tornarono nel lago Biwa. Questo episodio spinse il dottor Emoto ad esclamare: “Se anziché in 300 fossimo stati in 30.000 o 300.000 individui avremmo potuto inviare ancora più Amore e gratitudine all’acqua e forse la guarigione del lago sarebbe stata duratura! Conoscere e rispettare l’acqua significa conoscere e rispettare noi stessi e le leggi vitali che ci portano Amore, salute, bellezza ed abbondanza.

L’acqua è il simbolo dei sentimenti. La spoliazione e l’inquinamento dell’ambiente e dell’acqua rispecchiano una disarmonia nei rapporti con noi stessi, con il prossimo e con le altre forme di vita presenti sulla Terra“.

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