Anne inizia questo video esprimendo la sua gioia nell’essere di nuovo con noi, di seguito esprime il desiderio che noi ci interroghiamo sull’avvenire che i nostri dirigenti ci stanno preparando.
Cita un certo numero di progetti che essi hanno per noi, per esempio le “città 15 minuti”, dove possiamo fare le cose solo a una distanza misurabile in 15 minuti di percorso a piedi o in bicicletta. Esse vengono presentate come un vantaggio, ma all’interno di questa zona delimitata noi saremmo prigionieri e per uscirne bisognerebbe mostrare fogli o documenti giustificativi.
Un altro progetto è di passare da ottobre al denaro digitale, vietando i contanti. Fortunatamente l’esperimento condotto in Svezia su questo tema è fallito e questo ci consente di guadagnare del tempo prima che venga realizzato. Un altro progetto ancora è quello della creazione di mega-bacini d’acqua artificiali per consentire l’irrigazione dei campi in questo periodo in cui, ci dicono, ci sia siccità, ma anche questa è un’assurdità al pari del riscaldamento globale. Pare invece che in Francia abbiano deciso di vendere l’equivalente di un anno di consumo d’acqua della popolazione in cambio di idrocarburi.
Inoltre recentemente un membro del governo tedesco ha condotto ricerche di ecologia ed ha concluso che fondamentalmente servono 15 metri quadrati a persona per non creare problemi ecologici, quindi in quelle abitazioni dove c’è uno spazio eccedente i 15mq pro capite il governo potrebbe aggiungere delle persone, per esempio dei rifugiati o persone che non hanno alloggio. Oppure potrebbe regalare la casa e trasferire gli abitanti in un appartamento di dimensioni adeguate, perché no?
Stanno quindi preparando per noi delle cose aberranti. Nel libro di George Orwell “1984”, che non è una lettura piacevole perché illustra che cosa potremmo vivere se continuiamo a muoverci verso un mondo completamente disumanizzato, vi sono però delle cose giuste. Ecco un passaggio che fa al caso nostro: “Se tutti potessero godere del tempo libero, di un senso di sicurezza, la grande massa normalmente abbruttita dalla povertà, si istruirebbe e imparerebbe a pensare con la propria testa. Allora si renderebbe conto, prima o poi, che la minoranza privilegiata è inutile e se ne sbarazzerebbe. Un società gerarchica può durare a lungo solo se basata sulla povertà e sull’ignoranza.”
Tutte queste storie sul clima, sull’acqua e presto anche altro, sono davvero un modo per spaventare la popolazione, per farle credere delle cose assurde con il pretesto dell’ecologia e del salvataggio del pianeta. In realtà se il pianeta è malato lo è essenzialmente a causa delle forme-pensiero degli esseri umani, perché esse sono in realtà ciò che inquina di più il pianeta: questo è quello che le è stato insegnato, che le è stato mostrato e che ha visto in stato di decorporazione.
Quindi è importante non lasciarsi trascinare da cose completamente folli, in base alle quali viene fatto credere che per l’ecologia sarà necessario eliminare i terreni, smettere di innaffiare le nostre verdure, smettere di consumare o smettere di fare qualsiasi cosa. Ci sono cose giuste e ci sono cose aberranti. Ed è qui che dobbiamo trovare la nostra rettitudine, che si rende necessario essere perfettamente centrati per fidarci di noi stessi: non delle nostre emozioni, non della nostra paura, ma del nostro Sé.
La nostra centratura è necessaria anche per la valutazione di ciò che si legge, che si ascolta, perché non è sempre chiaro. Per esempio abbiamo visto recentemente sul web la storia del Dalai Lama che chiede ad un bambino di succhiargli la lingua. Lei sa che molti di noi si sono posti delle domande. Ci sono amici che seguono il Dalai Lama che le hanno riferito che il vero Dalai Lama è morto nel 2020 e quello che si vede è un clone. Questo le era stato detto anche per il Papa quando sono uscite storie di arcivescovi dediti alla pedofilia o storie di stupri e violenze. Ovviamente possiamo credere quello che vogliamo, ma dobbiamo anche restare sani di mente, ossia valutare non in base alla risposta emotiva, ma fidandoci del nostro intuito. Però prima di fidarci del nostro intuito dobbiamo centrarci, dobbiamo essere perfettamente centrati.
Una persona le ha dato un documento che parla dei costumi locali del Tibet, di cui ci legge un estratto: <<Nella cultura tibetana è consuetudine che i nonni non solo bacino i nipoti sulla bocca, ma anche regalino loro una caramella o un pezzo di cibo direttamente di bocca in bocca, in segno di affetto. Potrebbe non essere la norma in tutte le culture, ma è abbastanza comune in alcune parti del Tibet. Dopo aver dato il boccone o la caramella i nonni dicono ai piccoli: “mangiami la lingua”, che significa: “Ti ho dato tutto il mio amore e le mie caramelle e ora hai solo la mia lingua da mangiare”. Ovviamente è un gioco, che i bambini conoscono bene, pensato per stuzzicarli e che li fa ridere molto.>> Ci si può credere o no, ma è una ipotesi e può essere abbastanza ragionevole.
Lei quindi dice che, anche se non serve rinunciare agli insegnamenti dati dal Buddha o dal Cristo, è molto importante non dare la nostra fiducia completamente, non perdere il nostro libero arbitrio con esseri umani che sono presumibilmente detentori di una verità, poiché nessuno possiede la verità. La verità è sempre in evoluzione, essa cambia perché cresciamo, perché capiamo altre cose, perché ci svegliamo e ci sono altre realtà che stanno per imporsi o mostrarsi.
Quindi possiamo fidarci di una persona, ma non è il caso di dare tutta la nostra fiducia, tutta la nostra anima a nessuno. E questo è davvero molto importante, ed è davvero molto importante adesso, se vogliamo continuare a crescere e uscire da questa situazione. Nessuno può fidarsi fino in fondo di nessuno, siamo chiamati a ricercare noi stessi, a farci la nostra opinione. Anne porta l’esempio delle iniezioni, che ci sono state imposte come soluzione ad un evento definito come pandemia, ma che tutti gli scienziati seri ritengono estremamente pericolose. Ci sprona quindi a non credere a quanto ci viene detto, soprattutto a quello che viene ripetuto regolarmente, perché in questo caso ci sono buone possibilità che non sia vero.
Lei esprime la sua convinzione che tutti noi possiamo, almeno quelli che stanno ascoltando, essere dei punti di luce, dei punti di contatto e si augura che non perdiamo il filo e che non perdiamo tempo in polemiche che non sono utili. Trova che ci sono sempre più persone che sono sveglie e che sono in procinto, appunto con tutto ciò che sta accadendo, di sviluppare ricerche, lavori o opere d’arte sempre più interessanti perché riconnettono al vivente, ed è questo che bisogna guardare. Quindi quello che ci augura è veramente di trovare come partecipare a questa nuova vita, a questo nuovo mondo, perché quello che ci stanno proponendo è così aberrante che si chiede come si possa ancora credere a quello che dicono.
Conclude augurandoci il meglio.