La svolta è adesso

Ad ottobre del 2021 è uscita anche in Italia quella che, per ora, è l’ultima opera di Anne Givaudan, intitolata “La svolta è adesso”. Anne Givaudan è nota per la sua facoltà di uscire volontariamente dal corpo fisico per viaggiare nei cosiddetti ‘mondi sottili’. Non lo fa per suoi desideri o curiosità, bensì risponde al richiamo delle sue Guide spirituali, da cui riceve poi l’incarico di osservare certi avvenimenti da un piano di realtà più espansa rispetto alla tridimensionalità in cui viviamo, per poi divulgare sulla Terra come insegnamento quanto investigato. Lei si definisce “una reporter dei mondi sottili”.

Il tema affrontato in questo ultimo libro è la metamorfosi di Julien, il protagonista della storia narrata. Questa metamorfosi inizia a manifestarsi quando, in seguito ad un banale incidente, Julien finisce per qualche giorno in coma. Durante il coma la sua coscienza esce dal corpo fisico ed ha così modo di incontrare le sue Guide, che lo accompagnano in un percorso di acquisizione di consapevolezza sia delle questioni irrisolte della sua storia personale sia della situazione del pianeta che ci ospita.  

Il risultato ne è che Julien scioglie i propri conflitti e, lui che non era capace di amare, incontra la donna della sua vita, quella destinata, che ama appassionatamente e che lo rende felice, trovando anche nella famiglia di lei quella famiglia che non aveva mai avuto; inoltre cambia completamente il proprio stile di vita intrattenendo rapporti spontaneamente armonici con le persone e agendo consapevolmente, in ogni più  piccola scelta del suo quotidiano, per la salvaguardia di Madre Terra. Arriva a rendersi conto, infatti, che la situazione di quest’ultima è dovuta a  manipolazioni cui la popolazione della Terra è sottoposta ad opera di certi esseri non terrestri, con la collaborazione di parte degli umani, ma soprattutto è dovuta alla coscienza dormiente della maggior parte dell’umanità.

Egli diviene entusiasta della Vita, di cui si pone al servizio. In sostanza diventa quell’Uomo Nuovo che tutti siamo chiamati ad essere in questo momento di passaggio da un’Era cosmica ad un’altra di livello superiore: dal Kali yuga al Sathya Yuga, dall’Età del Ferro all’Età dell’Oro, dalla centratura sull’ego alla centratura sull’Amore. La storia di Julien ci viene raccontata perché costituisce un esempio della via da seguire ed una dimostrazione che ciascuno di noi può mettere in atto quella rivoluzione interiore che crea sia la nostra personale felicità che il Nuovo Mondo, dal momento che non esiste alcuna contraddizione tra il bene dell’individuo ed il bene collettivo. L’amore e la gioia negli individui alzano la vibrazione planetaria.

Ritengo che non sarebbe corretto da parte mia divulgare l’intero contenuto del libro, sia pure in sunto, perché esiste un copyright, però penso di poterne riportare alcune parti come citazioni. Mi riferisco a quelle che descrivono lo stato del nostro pianeta perché è importante che sempre più persone si rendano conto di quale sia la conseguenza delle nostre azioni, specialmente in questo tempo. Quindi di seguito ecco una parte di ciò che viene mostrato a Julien. Occorre precisare che mentre appaiono ai suoi occhi scene che si stanno svolgendo sulla Terra, egli, da spettatore esterno degli avvenimenti, ne diviene attore e si trova nel bel mezzo degli eventi e dell’azione. E’ in questo modo infatti che si può accedere alle Cronache del Tempo o Akasha.

Da: ANNE GIVAUDAN, la svolta è adesso”, Amrita Edizioni, Torino ottobre 2021.

Pag.36  La foresta amazzonica prende fuoco: non è un fuocherello, ma un incendio che si propaga ovunque e raggiunge i villaggi, mettendo in fuga gli abitanti e gli animali. Julien è fra loro, è uno di loro, e corre senza sapere dove trovare rifugio. Corre a piedi nudi, si lascia alle spalle quel poco che possiede, pieno di paura e di rabbia. Sente l’odio invaderlo perché sa che quello è un incendio volontario, provocato dai bianchi che, a loro volta, cercano di sopravvivere. Non è con loro che è arrabbiato, ma con le aziende gigantesche che controllano il mondo ed eliminano chiunque sbarri loro la strada. Julien è seduto, senza più fiato, fuori portata dalle fiamme, almeno per un po’. Non sa dove andare. Il prossimo villaggio si trova a chilometri di distanza, e anche lì la gente non ha più nulla.

Non molto tempo fa le aziende si sono impadronite dell’acqua che era sulle loro terre. Gli indigeni, che non potevano produrre nessun atto di proprietà, sono ora costretti a vendere gli oggetti sacri per guadagnare qualcosa e ricomprarsi l’acqua che è sempre stata loro.”

Pag.37 “La scena si cancella e intorno a Julien cambia il paesaggio: si trova immerso in una storia diversa. Ora fa parte di una minoranza spirituale, e sa che un giorno o l’altro essa verrà perseguitata: il governo vorrà sbarazzarsene. Non sa esattamente perché, ma quello che sa di certo è che in quel Paese non c’è posto per chi pensa con la sua testa invece di obbedire alle regole e agli ordini.  Funge da sacerdote e da insegnante fra la sua gente, ma in fondo sa che disturba e che le cose non potranno continuare così. E’ smarrito, e non sa dove condurre la sua gente: non vuole disseminare la paura, ma quel giorno ha un brutto presentimento. Ha appena finito di insegnare e fare con gli allievi certi esercizi che sa essere benefici per il corpo e per l’anima. Fuori piove, il cielo è plumbeo: grigio come la morte. La cerimonia si è appena conclusa e i fedeli sono ritornati alle loro sommarie abitazioni. Lui prega: sa. Ha una premonizione!

Il tempo di fare pochi passi all’esterno, ed ecco sbucare i soldati. Lo afferrano senza tanti riguardi. E prima che chiunque abbia il tempo di reagire, lo infilano in una macchina ferma a lato della strada, poco distante, in un punto invisibile dalle case. Sa bene cosa lo aspetta: domani, sulla stampa locale, comparirà un trafiletto dicendo che è stato assassinato da giovani criminali.”

Pag.38 “Julien si trova proiettato in un arido deserto dove un uomo si dedica a piantare semi che forse non germoglieranno mai. L’uomo, chino, tiene tra le mani qualcosa che considera un tesoro. E’ un uomo di colore, e nel palmo delle sue mani scarne ci sono pochi semi. La capanna che si vede poco lontano deve essere casa sua. Zoom sulla capanna: è abitata da una giovane donna magrissima, che cerca invano di allattare un piccolo, anche lui pelle e ossa. Sembrano entrambi spossati. L’uomo si rialza all’improvviso e ci guarda: è scioccante. Ha il volto di Julien! E chiede agli dei un po’ di pioggia per le sue terre. …

(la voce della guida dice) Quest’uomo è anche te, perché ognuno di voi è contenuto nell’insieme del Popolo della Terra. Tutti potreste beneficiare di cibo sano e di abitazioni salubri se solo non foste intimoriti dai dittatori, e se aveste sradicato il dittatore che ancora regna dentro di voi. La conquista, il potere sull’altro vi impediscono di unirvi. E non è una questione di ruolo, di colore, di sesso o di credenze: queste cose non hanno importanza.  Sappiate solo che siete tutti collegati. E che tu sei in coloro che regnano, ma anche in tutti coloro che soffrono. Lo capisci?”

Pag.45 Julien è in un posto che pare un’isola, solo che l’isola è fatta di rifiuti, pezzi di plastica, di spazzatura di ogni genere. E’ una discarica a cielo aperto, e fra i rifiuti galleggia qualcosa: Julien vede un pesce morto con la bocca spalancata da cui sporge un pezzo di plastica. E poi c’è una tartaruga, morta imprigionata nelle reti …

(la guida) Ti trovi nel settimo continente del pianeta Terra, l’isola dei rifiuti. E’ più vasta della Francia. I vostri esperti dicono che è spessa 37 metri, e che si estende su una superficie di 3,43 milioni di chilometri quadrati”. Julien: “Non mi dire che sono responsabile di questo orrore!”.(la guida) “Sei un consumatore, Julien. Pensa alla plastica che compri al supermercato: i contenitori, le pellicole, gli spazzolini da denti, i rasoi usa e getta, i bicchieri monouso, le bottiglie dell’acqua minerale, e tutti i prodotti che contengono sostanze inquinanti di cui non ti sei mai preoccupato fin qui … E non sei il solo a credere che sono i politici, eletti dal popolo, a doverci pensare, ad agire al vostro posto. Ma se non volete che accada una catastrofe, oggi è essenziale che vi riprendiate il potere, che accettiate le vostre responsabilità e che smettiate di aspettare che ‘qualcuno faccia le cose al  vostro posto …”.

Pag.47-48 “Ed eccolo nel mezzo di centinaia di polli imprigionati in minuscole gabbie. Si calpestano tra di loro, camminano sui cadaveri dei loro compagni, le loro deiezioni sono dappertutto. La puzza è insopportabile. …

(la voce della guida dice) Sei dentro uno dei campi di concentramento per animali, disseminati sul pianeta Terra. Questo è per le ovaiole. Julien) “Ma è una vergogna! Non mi dirai che anche di questo sono partecipe!” (guida) “Certo che sì! Sei partecipe tu come molti dei tuoi. Vai a comprare le uova senza preoccuparti della loro provenienza: l’importante è che costino il meno possibile, vero?  …

“Julien non è più nel campo di concentramento per polli, ma questa volta si trova in un camion dove vengono brutalmente caricati i vitellini destinati al macello. Lì dentro, nel container, fa un caldo da crepare e i cuccioli piangono di paura e di sete. Le madri sanno che non li rivedranno più e le hanno riempite di calmanti perché smettano di disturbare il vicinato con i loro muggiti. (la guida) Sul vostro pianeta si mangia il vitello e addirittura il vitellino da latte … Dimmi Julien: tu mangi carne? …Sentirsi in colpa non serve a niente, se non a farti … venire voglia di cambiare vita”

Pag.48-49 “Un altro improvviso cambio di scena, ed ecco Julien sguazzare in mezzo ai maiali. (la guida) Non ti preoccupare, non rimarrai qui; ma quando mangi il prosciutto o altri cibi dello stesso genere renditi conto che questi animali così poco considerati sono in realtà molto vicini, per costituzione, agli umani. Sono dotati di una viva intelligenza e capiscono subito che cosa gli umani vogliono da loro”

Un grosso maiale si avvicina e rivolge la parola a Julien stupefatto: “ …Ti piace mangiare la nostra carne e ti piace persino sentirci urlare quando ci uccidi. La nostra guida ci ha insegnato che vi torturate addirittura tra voi, e che vi uccidete a vicenda nelle guerre o nei campi di concentramento. Vi piace torturare i vostri simili. Ma le vostre guerre non avranno fine finché non smetterete di ucciderci, di mangiarci, perché attraverso la nostra carne e il nostro sangue vi nutrite anche delle nostre paure, delle nostre sofferenze di cui poi difficilmente vi liberate, e che quindi influenzano le vostre azioni e i vostri pensieri.”

Pag.52 (la guida) “Aspetta un po’, che non hai ancora visto niente … Hai pensato ai cani bolliti vivi, serviti in tavola per una festa in Cina? E a tutti gli animali torturati perché hanno una bella pelliccia? Sulla Terra, coloro ai quali avete conferito il vostro potere vi hanno dato ad intendere che sareste stati più belli avvolti nelle pellicce, al prezzo di inaudite sofferenze e voi ci avete creduto. Senza neppure esserne consapevoli, indossate solo sofferenza e morte.”

Pag.53 (la guida) L’abito che vi vantate di aver comprato per quattro soldi vuol dire centinaia di schiavi che lavorano per voi, maltrattati e sottopagati, posto che qualcuno li paghi. Per esempio, hai presente quel Paese che ha ridotto in schiavitù un popolo intero di cui vuole sbarazzarsi per motivi religiosi? I governanti hanno fatto circolare il messaggio ai propri concittadini che costoro vanno trattati come bestiame, esseri senza valore. Vengono perseguitati, maltrattati e mandati a lavorare gratis nei campi per le grandi marche, le quali sono ben felici di avere materia prima a buon mercato. Mai sentito parlare degli Uiguri?” Julien è sgomento: “No, non ho idea di chi siano” risponde sinceramente dispiaciuto.

“Vedi, continua la voce della guida, la gente della Terra è mantenuta nell’ignoranza dai mass media che sono pagati apposta per questo”.

Mi fermo qui perché c’è abbastanza su cui riflettere. Anche se gli umani per solito non amano riflettere e preferiscono che siano altri a pensare e decidere per loro, ora non possiamo esimerci dal farlo perché LA SVOLTA E’ ADESSO e necessita della nostra collaborazione, ovvero della collaborazione di chi ha sufficientemente risvegliato la propria coscienza e sa che la propria esistenza non è un’isola, ma siamo tutti gocce dello stesso mare. Non servono sforzi smisurati o grandi azioni, il nostro contributo consiste nell’usare il libero arbitrio, il potere di dire di si o di no, il potere di scegliere, il potere di amare. Avviene nei nostri pensieri-parole-azioni quotidiani.

 Per esempio, quando andiamo a fare compere, che si tratti di cibo o altro, chiediamoci cosa c’è dietro. Domandiamoci: “Sto comprando sofferenza, morte, ingiustizia, oppure bellezza, etica, qualcosa di sano?” Possiamo farlo senza tensione, solo usando l’attenzione e poi notiamo come ci sentiamo al ritorno. Cerchiamo di costruire ciò che vorremmo vedere: un mondo etico, pieno di gioia, amorevole. Come diceva il Mahatma Gandhi: “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. E’ diventando esseri umani migliori che contribuiamo alla transizione del pianeta.

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